Carcere di Castrogno, trovati micro telefoni e droga nei pacchi regalo. Ma il Sappe chiede cani e tecnologia FOTO

TERAMO – Avevano nascosto all’interno di due buste di biscotti 4 telefoni cellulari completi di sim card, dei quali tre di micro dimensioni (poco più di 6 centimetri), e un panetto di stupefacenti di circa 28 grammi di peso. Il pacco regalo di Natale, spedito dai famigliari a un detenuto pugliese in cella in regime di ‘416 bis’ nel circuito ‘Alta sicurezza’ del carcere teramano di Castrogno, è stao però intercettato dal personale della Polizia penitenziaria, coordinata dal comandante del reparto, il Commissario Livio Recchiuti. Non si tratta di un caso isolato, bensì del risultato della sapiente attività di controllo e pervenzione messo in atto dal personale di custodia del carcere teramano, che nel corso dell’anno ha permesso di rinvenire altri 18 micro telefoni cellulari occultati all’interno delle stanze detentive o dagli stessi detenuti.
Il segretario provinciale del Sappe, Giuseppe Pallini, esprime "il vivo compiacimento per la brillante operazione che non ha permesso di far entrare all’interno dell’istituto di pena droga e telefonini cellulari, in particolar modo nella sezione dell’alta sicurezza dove sono ristretti detenuti condanni per mafia,camorra e ndrangheta". A fronte di questo impegno che produce risultati concreti nel garantire la sicurezza, il sindacato chiede però ai vertici ministeriali "un netto ‘cambio di passo’ nelle attività di contrasto all’indebito possesso ed uso di telefoni cellulari e droga in carcere, a tutela di coloro che in prima linea delle sezioni detentive del carcere di Teramo rappresentano lo Stato, ossia gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria”. Il Sappe chiede che i Reparti vengano dotati "di unità cinofile e di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebita introduzione di stupefacenti e l’uso di telefonini cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani. Si pensi – conclude Pallini – che dall’inizio dell’anno, nelle carceri italiane, sono stati trovati quasi 2000 telefonini“.